Giugliano, l’ex assessore Paolo Conte al commissario prefettizio: “Si organizzino i centri estivi”

Homeattualità

Giugliano, l’ex assessore Paolo Conte al commissario prefettizio: “Si organizzino i centri estivi”

L'articolo 105 del DL Rilancio prevede, per l’anno 2020, un’integrazione del Fondo per le politiche della famiglia per un importo pari a 150 milioni d

Covid a Giugliano, cinquanta positivi in quattro giorni: due i decessi
Giugliano, alunno della materna positivo al covid: classe in quarantena. Assembramenti fuori alle scuole senza controlli
Raid alla zona Asi di Giugliano, furto di cavi elettrici nell’azienda Carafa: danni per 100mila euro VIDEO

L’articolo 105 del DL Rilancio prevede, per l’anno 2020, un’integrazione del Fondo per le politiche della famiglia per un importo pari a 150 milioni di euro, affinché sia erogato ai Comuni per il potenziamento, anche in collaborazione con istituti privati, dei centri estivi diurni, dei servizi socioeducativi territoriali e dei centri con funzione educativa e ricreativa, per i mesi da giugno a settembre 2020, per le bambine e i bambini di età compresa tra 3 e 14 anni.

 

“Lo stanziamento – spiega Paolo Conte, già assessore del comune di Giugliano in Campania –  è finalizzato a contrastare la povertà educativa, al fine di recuperare il tempo perso in termini di offerta educativa e culturale, finanziando progetti volti a potenziare i centri estivi e i servizi socioeducativi”.

 

Per questa ragione e considerato che nelle prossime ore dovrebbe partire dalle singole regioni ai Comuni una scheda in cui il Comune dovrebbe, entro mercoledì 10 giugno, rispondere se intende organizzare o potenziare un centro estivo, l’Avv. Paolo Conte, ha scritto al Commissario Prefettizio chiedendo quali azioni intende intraprendere.

 

“Si tratta – conclude Conte – di  una misura volta a soddisfare l’esigenza di accompagnare la ripresa delle attività economiche e lavorative con la graduale ripresa dei percorsi educativi e di socialità di bambini e adolescenti, sostenendo in questo modo le famiglie nella gestione del carico di cura e dei figli, che in questi mesi hanno gravato in modo innegabile unicamente sulle loro spalle, in particolare delle donne”.