Covid19: niente festeggiamenti in onore della Madonna della Pace, a Giugliano una messa allo stadio De Cristofaro

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Covid19: niente festeggiamenti in onore della Madonna della Pace, a Giugliano una messa allo stadio De Cristofaro

La richiesta al commissario prefettizio Cimmino che dovrà dare il via libera

Festeggiamenti in onore della Madonna della Pace a Giugliano, ipotesi messa nello stadio De Cristofaro. E' quanto discusso questa mattina al Comune di

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Festeggiamenti in onore della Madonna della Pace a Giugliano, ipotesi messa nello stadio De Cristofaro. E’ quanto discusso questa mattina al Comune di Giugliano tra il rettore del Santuario dell’Annunziata don Vincenzo Apicelli e il commissario prefettizio Umberto Cimmino. La data, che potrebbe essere lunedì primo giugno, in base alla richiesta presentata dallo stesso sacerdote al commissariato di polizia. Ad officiare la messa sarà il vescovo di Aversa monsignor Spinillo. I festeggiamenti, infatti, sarebbero dovuti iniziare proprio sabato 30 maggio con la processione dalla Cappella di via Epitaffio e fino a piazza Annunziata della statua della Madonna della Pace per poi effettuare la tradizionale ‘salita sul carro’ della sacra effige. Tutto rinviato, dunque. Quest’anno nessuna – al momento – processione o altro, causa il covid19. Tuttavia il coronavirus non ferma i festeggiamenti per la Madonna della Pace. L’idea della messa nello stadio De Cristofaro, che ad oggi può contenere 3100 persone, di cui 2500 nella tribuna coperta e seicento nel settore ospiti, ovviamente vedrà una capienza ridotta almeno del cinquanta per cento, e sarà aperto – in caso di autorizzazione da parte del commissario prefettizio, solo il settore tribuna, che potrà contenere poco più di un migliaio di persone e debita distanza e dopo aver superato i controlli di termoscanner ed altro. assolutamente saranno vietati gli assembramenti e tutti dovranno necessariamente indossare le mascherine. Nei prossimi giorni la risposta per una festa che per la città di Giugliano rappresenta un simbolo dal lontanissimo 1450. Da quella data, infatti, il simulacro di origine bizantina entrò in città senza mai più lasciarla.