L’Asl decide la chiusura del centro per i malati psichiatrici Osiride di Casoria, a rischio 40 operatori: ricorso al Consiglio di Stato

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L’Asl decide la chiusura del centro per i malati psichiatrici Osiride di Casoria, a rischio 40 operatori: ricorso al Consiglio di Stato

I pazienti spostati in una struttura di Arzano, i dipendenti: "Non abbiamo garanzie per poter continuare a lavorare"

Il futuro di quaranta operatori è nelle mani del Consiglio di Stato. Una diatriba tra il centro Osiride di Casoria, struttura che ospita pazienti psic

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Il futuro di quaranta operatori è nelle mani del Consiglio di Stato. Una diatriba tra il centro Osiride di Casoria, struttura che ospita pazienti psichiatrici e l’Asl Napoli 2 Nord per la decisione di quest’ultima di trasferire pazienti e personale in una struttura di Arzano.
In campo il sindacato, con in testa il rappresentate dei lavoratori Angelo Muoio della Cisl Fp. Una diatriba iniziata a novembre tra carte bollate e ricorsi, comunicazioni e pec. “La Cisl Fp chiede la sospensione del trasferimento dei pazienti attualmente ospitati presso la struttura Osiride di Casoria alla residenza Casa Impresa Benessere di Arzano – si legge nella missiva inviata alla direzione dell’Azienda Sanitaria Locale Napoli 2 Nord – in attesa del pronunciamento del Consiglio di Stato, previsto entra la fine di febbraio in merito all’annullamento della procedura per l’affidamento della gestione dei servizi residenziali di residenzialità. La richiesta – scrive il sindacato – è motivata dalle gravi ripercussioni sui livelli occupazionali degli operatori del centro Osiride che in assenza di un regolare affidamento del centro di Arzano e quindi la non applicabilità della clausola sociale di assorbimento inserita nella gara come obbligo del vincitore sono destinati al licenziamento”. Ma la Cisl Fp lancia anche l’allarme sul possibile dimezzamento degli operatori per l’emergenza covid: “Ci risulta che a causa delle restrizioni per le norme anticovid attualmente i 40 posti previsti ad Arzano sono stati dimezzarti a venti posti letto di cui 16 occupati, mentre i pazienti residenziali attualmente a Casoria sono 15”.
Tutto è iniziato il 15 gennaio scorso quando dall’Asl Napoli 2 Nord è stata inviata una comunicazione dove si comunicava il trasferimento dei pazienti psichiatrici in regime residenziale in altra struttura, sentenziando di fatto che dal primo febbraio “si realizza il superamento delle necessità assistenziali attualmente erogate presso la struttura Osiride’, che significa la chiusura della stessa e il licenziamento degli operatori: 12 OSS, 8 educatori, 6 infermieri, 2 psicologi, due psicologi, un coordinatore, tre maestri d’arte, 2 cuochi e quattro ausiliari.
Un ‘cronoprogramma’ che prevede il passaggio dei pazienti nella struttura ‘Casa Impresa Benessere’ di Arzano, decisione già annunciata tramite per il 20 novembre scorso dal Dipartimento della Salute Mentale nell’ambito “delle procedure di aggiornamento – si legge nella nota dell’Asl – dell’assistenza psichiatrica resa in favore di pazienti in carico, ha proceduto al perfezionamento e/o rivalutazione dei setting assistenziali attualmente in essere’.
Intanto, gli operatori, hanno proclamato lo stato di agitazione e il sindacato chiede aiuto al Prefetto di Napoli per “evitare gravi ripercussioni sull’ordine pubblico e l’esasperazione dei lavoratori che vedono messo in discussione il posto di lavoro”.
Ora si attende la decisione del Consiglio di Stato.