Didattica di sostegno, il professor Orfano: “Questa non è inclusione”

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Didattica di sostegno, il professor Orfano: “Questa non è inclusione”

Il docente della Montalcini di Giugliano: "Alunni discriminati"

Scuole e Covid, regna ancora il caos. Tra didattica a distanza, possibilità di ritornare in classe, possibili turni pomeridiani e separazione degli st

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Scuole e Covid, regna ancora il caos. Tra didattica a distanza, possibilità di ritornare in classe, possibili turni pomeridiani e separazione degli studenti, il clima dell’ambito scolastico è tutt’altro che sereno. Un quadro di per sé già critico viene reso ancor più paradossale dalle ultime decisioni riguardanti i ragazzi speciali i quali, a differenza dei loro compagni comodamente seduti nelle loro stanze, saranno obbligati alla presenza in aula. Il professore Carlo Orfano, collaboratore del dirigente scolastico all’istituto ‘Rita Levi Montalcini’ di Giugliano, non riesce a vedere questa decisione come una soluzione. Anzi, per lui questa separazione è un’ulteriore discriminazione tra i ragazzi speciali e gli altri compagni.
Professor Orfano, ci spiega ciò che sta accadendo?
“E’ un momento di assoluta incertezza nel quale il presidente De Luca ha imposto la didattica a distanza per tutti gli studenti, non però per i ragazzi speciali: questi ultimi, infatti, dovranno essere in classe con un professore mentre tutti i loro compagni saranno in collegamento internet. Saranno dunque ancora una volta soli, a distanza, e quindi ancora una volta discriminati. Una legge del 1977 vietava le classi differenziali mentre ora queste disposizioni sembrano ribaltare la situazione: i ragazzi speciali sono soli, lontani dagli altri, una situazione davvero incredibile e difficile da accettare”. “Continuerò a battagliare per loro – ha concluso – perché essere insegnante non è solo un lavoro ma soprattutto una passione. L’emergenza sanitaria esiste ed è indubbio ma questa non è inclusione: la didattica a distanza non può discriminare ancora una volta quei ragazzi speciali che invece, in questo momento delicatissimo, hanno bisogno di essere assistiti ancora di più”.