Il coronavirus fa chiudere l’Italia nella zona rossa: supermercati presi d’assalto. VIDEO

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Il coronavirus fa chiudere l’Italia nella zona rossa: supermercati presi d’assalto. VIDEO

di Mariano Fellico Carrelli pieni manco se la spesa fosse gratis. È l'effetto collaterale della zona rossa in tutta Italia decretata alle 21:30 di ie

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Carrelli pieni manco se la spesa fosse gratis. È l’effetto collaterale della zona rossa in tutta Italia decretata alle 21:30 di ieri. Presi d’assalto nella notte i centri commerciali aperti. Scene da panico. Sembrava di stare prima di una guerra imminente o di una carestia. Sono le scene che hanno animato la serata prima e la notte poi in varie parti d’Italia, con la gente che ha preso d’assalto i supermercati e i centri commerciali aperti. Persone in fila, a distanza l’una dall’altra, come prevede il Decreto, ma coi carrelli della spesa pronti ad essere riempiti. All’uscita la stessa scena ma con i carrelli stracolmi all’inverosimile di generi alimentari di prima necessità: dalle confezioni di pasta ai pelati, dall’acqua alle immancabili confezioni di merendine. Una serata all’insegna della paura e del terrore che tutto possa bloccarsi, non arrivare più, come il cibo. Il tutto poco dopo la conferenza stampa del presidente del Consiglio dei Ministri Conte che ha annunciato che “Non ci sarà più una zona rossa, ma ci sarà tutta l’Italia ‘zona protetta”. Parole che hanno gettato nello. sconforto l’intero paese. “Misure più stringenti – ha detto il premier – che tutti i cittadini devono rispettare, da nord a sud, per contrastare l’avanzata del coronavirus”. Il bollettino di guerra è allarmante: i morti sono 463, altri 97 in sole 24 ore, i malati poco meno di ottomila, circa 1600 in più. ‘Siamo ben consapevoli di quanto sia difficile cambiare tutte le nostre abitudini – ha spiegato Conte – ma non abbiamo più tempo: c’è una crescita importante dei contagi e delle persone decedute. Quindi dobbiamo rinunciare tutti a qualcosa per il bene dell’Italia e lo dobbiamo fare subito”. Da martedì, oggi 10 marzo 2020, si entra nella storia con un provvedimento unico e mai messo in atto nell’intera Penisola. Ma quello che fa paura, oltre il virus ovviamente, sono i mercati finanziari che hanno avuto grosse perdite. Il petrolio è ai minimi e l’oro sale, una febbre che supera di gran lunga quella scatenata dal virus. E intanto le piccole, medie e grandi imprese, sono a rischio, ma ancor di più le ‘piccole’ partite Iva dei singoli professionisti: a loro, al momento, nessuno li ha menzionati. Fatto sta che la ‘normalissima influenza’ ha messo sotto scacco un paese intero e con esso l’intero pianeta. E allora meglio sorridere e ripetere tutti insieme ‘Stiamo calmi se potete’.

 

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